Ormai da qualche anno quasi nessuna attività legata all’edilizia è più eseguita senza strumenti digitali: ma all’inizio questi erano pensati per attività separate e interagivano poco, o per niente.
La chiave del BIM è proprio la connessione tra tutte le attività, a partire dall’interoperabilità tra i linguaggi informatici con cui esse sono gestite. Le informazioni risultano collocate in una architettura nota, che si attiva e si aggiorna automaticamente e che consente sia controlli di congruenza che scambi di informazioni tra i diversi ambiti specialistici. Questa architettura viene gestita da software che fanno riferimento a standard che garantiscono l’interoperabilità e scambiano le informazioni attraverso un ambiente condiviso.
L’obbligatorietà di specifici metodi e strumenti elettronici di progettazione è stata introdotta anche dal nuovo Codice degli Appalti ed è finalizzata a razionalizzare le attività di progettazione e le relative verifiche, per migliorare e snellire processi che fino ad oggi hanno influito su tempi e modi di partecipazione ai bandi di gara. Le esperienze dell’utilizzo del BIM in Italia che hanno riguardato gli appalti hanno rivelato una gestione straordinariamente efficace di metodologie complesse come l’offerta economicamente più vantaggiosa, la razionalizzazione gestionale, la gestione delle pratiche edilizie e degli spazi pubblici.
ICMQ offre servizi legati sia alla certificazione del personale che ai sistemi di gestione che utilizzano il BIM per supportare aziende e professionisti nell’implementare la loro competitività sia a livello nazionale che internazionale.
ICMQ è accreditato da Accredia per certificare chi esercita professioni per le quali sono state pubblicate norme UNI di qualifica delle competenze.