L’evoluzione del Project Manager
Francesco Polverari è uno dei primi Project Manager certificati da ICMQ. Grazie ad una grande esperienza internazionale maturata prima come manager direzionale, ed ora come consulente specializzato, ha potuto seguire in tutte le sue fasi lo sviluppo della disciplina del project management, nonché l’evoluzione della figura del Project Manager.
Come si è evoluta la figura del Project Manager certificato negli ultimi anni, in particolare con la pubblicazione della UNI 11648:2022 e del Nuovo Codice degli Appalti?
Negli ultimi anni, la figura del Project Manager certificato ha visto un’evoluzione significativa, grazie alla pubblicazione della norma UNI 11648:2022. Questa norma ha introdotto criteri più rigorosi e standardizzati per la certificazione delle competenze dei Project Manager, ponendo maggiore enfasi su competenze sia tecniche che trasversali. La UNI 11648:2022 sottolinea l’importanza della gestione di progetti complessi in contesti dinamici, la gestione dei rischi, la sostenibilità e l’innovazione. Inoltre, stabilisce competenze specifiche in leadership, comunicazione efficace e gestione del team, rendendo il ruolo del Project Manager sempre più cruciale per il successo dei progetti aziendali.
Con l'introduzione del nuovo Codice degli Appalti, delle Linee Guida ANAC n° 1, n° 2 e n° 3 e lo schema di DPCM del febbraio 2018 per la definizione dei requisiti tecnico-organizzativi per l’iscrizione all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate (art. 38, comma 2, del d.lgs. 50 del 2016), è stata ulteriormente enfatizzata l'importanza del Project Management. Questi regolamenti evidenziano l’opportunità di certificare i Project Manager per garantire la qualità e l'efficienza nella gestione degli appalti pubblici.
A fronte di un mercato sempre più specialistico, cosa si richiede ad una figura trasversale come quella del Project Manager?>/i>
In un mercato sempre più specialistico, al Project Manager si richiede una combinazione di competenze tecniche approfondite e abilità trasversali. È essenziale che il Project Manager sia in grado di comprendere e integrare conoscenze specifiche del settore con competenze di gestione del progetto, come pianificazione, organizzazione, gestione delle risorse e monitoraggio delle performance. Devono inoltre possedere eccellenti capacità di problem-solving, comunicazione e negoziazione per gestire efficacemente le aspettative degli stakeholder e risolvere conflitti. L’adattabilità ai cambiamenti e la capacità di guidare il team attraverso le trasformazioni organizzative sono fondamentali, così come la promozione dell’innovazione e la gestione dei progetti con un approccio orientato alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
Quali opportunità e quali garanzie offre al mercato il Project Manager certificato?
Il Project Manager certificato offre al mercato numerose opportunità e garanzie. In primo luogo, la certificazione rappresenta una garanzia di competenza e professionalità, attestando che il professionista ha superato rigorosi esami e aderisce a standard internazionali riconosciuti. Inoltre, i Project Manager certificati sono spesso meglio preparati a gestire progetti complessi e a implementare best practice, migliorando così l’efficienza operativa e la qualità dei risultati, riducendo il rischio di fallimenti progettuali. La certificazione può anche aprire nuove opportunità di carriera e di networking, facilitando l’accesso a posizioni di maggiore responsabilità e a progetti di rilevanza strategica.
Nel contesto degli appalti pubblici, la certificazione di Project Manager assume un valore aggiunto. Le Linee Guida ANAC e il nuovo Codice degli Appalti premiano la presenza di Project Manager certificati nei team di progetto, attribuendo punteggi aggiuntivi nelle gare basate sull’offerta economicamente più vantaggiosa. Questo aumenta le probabilità di successo nelle gare d’appalto, offrendo un vantaggio competitivo significativo.