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CAM Strade: un’opportunità per tutti

I Criteri Ambientali Minimi (CAM) rappresentano un punto di riferimento strategico per promuovere pratiche sostenibili nelle infrastrutture pubbliche in Italia, in particolare per le opere stradali. Pubblicati dal Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito del Green Public Procurement (GPP), questi criteri rispondono all’esigenza di integrare nei progetti e nelle gare d’appalto pubbliche requisiti ambientali rigorosi, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Destinati alle stazioni appaltanti e agli operatori del settore delle infrastrutture, i CAM stimolano l'adozione di soluzioni tecniche e materiali che minimizzino l'impatto ecologico lungo l’intero ciclo di vita delle opere.
Cuore dei CAM Strade è l’analisi del ciclo di vita o Life Cycle Assessment (LCA), una metodologia scientifica che quantifica l’impatto ambientale di un’opera durante tutte le fasi della sua vita, dalla produzione dei materiali alla costruzione, dall'uso alla gestione, fino alla dismissione. Grazie all’LCA, progettisti e amministrazioni possono misurare aspetti quali l’emissione di CO₂, il consumo di risorse naturali e la produzione di rifiuti, e individuare soluzioni che riducano significativamente questi impatti. In un contesto in cui le certificazioni ambientali e le verifiche di qualità sono essenziali, l’LCA permette di garantire scelte progettuali basate su evidenze misurabili e scientificamente validate, rafforzando la credibilità e l’efficacia dei CAM.
Tra i requisiti essenziali dei CAM per le infrastrutture stradali spiccano l’uso di materiali riciclati o riciclabili, la riduzione dell’impiego di risorse non rinnovabili e l’adozione di tecnologie di risparmio energetico. Ad esempio, l’utilizzo di LED per l’illuminazione stradale e l’installazione di pannelli fotovoltaici sono requisiti ormai consolidati per diminuire i consumi energetici delle infrastrutture. La gestione sostenibile delle risorse idriche è un’altra priorità: i CAM incoraggiano pratiche di drenaggio sostenibile e il riutilizzo delle acque meteoriche, riducendo l’impermeabilizzazione del suolo e mitigando i rischi di dissesto idrogeologico.
L’adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) non solo risponde a un’esigenza normativa e di sostenibilità, ma rappresenta anche un’opportunità strategica per gli operatori economici coinvolti nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture. L’implementazione di pratiche sostenibili e la conformità ai CAM possono infatti favorire la qualificazione delle imprese, posizionandole in modo competitivo sul mercato. Questo è particolarmente rilevante nei bandi di gara pubblici, dove l’aderenza ai CAM è un requisito obbligatorio e quindi cruciale per l’aggiudicazione.
Le aziende che investono in tecnologie ecologiche, processi produttivi a basso impatto e formazione specializzata per il proprio personale si pongono come partner di fiducia per le stazioni appaltanti. In questo contesto, l’adozione dei CAM diventa un valore aggiunto, capace di accrescere la reputazione e l’affidabilità delle imprese, aprendo la strada a nuovi progetti e collaborazioni. Inoltre, il focus sulla sostenibilità e sulla conformità ai criteri ambientali permette alle aziende di accedere a specifici incentivi e certificazioni, migliorando l’efficienza operativa e il profilo ambientale complessivo.
Queste opportunità creano un ciclo virtuoso: un aumento della domanda di soluzioni sostenibili stimola l’innovazione nel settore e porta le imprese a investire in materiali e tecnologie all'avanguardia, consolidando così la loro posizione di leadership in un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità e la qualità certificata.

Sul sito di ICMQ, è riportato un elenco sintetico dei servizi offerti da ICMQ utili per ottemperare ai requisiti richiesti dal CAM Strade, come indicati nei paragrafi del Decreto, di cui sono indicati i riferimenti.

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