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Intervista a Luca Vittori

Proponiamo l’intervista rilasciata da Luca Vittori Direttore della Divisione Nuove Opere, Friuli Venezia Giulia Strade S.p.a. – Trieste per ICMQ Notizie n. 91. Friuli Venezia Giulia Strade è la prima stazione appaltante in Italia che in un bando pubblico - l’assegnazione di lavori di realizzazione di una strada sul lago di Barcis - ha fatto esplicito riferimento al Protocollo Envision come criterio premiale.

Quali sono le motivazioni che vi hanno portato a questa scelta?
Come Stazione Appaltante riteniamo che solo una controllata progettazione possa essere il presupposto per una buona realizzazione di opere che si mantengano tali nel tempo. Partendo da questo convincimento, abbiamo ritenuto di inserire - tra i criteri valutativi di una gara pubblica fatta con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa - la valutazione preferenziale degli operatori economici che avessero offerto l’applicazione del protocollo Envision per le migliorie tecniche proposte al progetto esecutivo posto a base di gara. Trattasi dei lavori di realizzazione di una viabilità alternativa posta in destra idrografica al lago di Barcis lungo la Strada Regionale n.251 in Comune di Barcis, in Provincia di Pordenone. L’intervento prevede in particolare la realizzazione di un ponte in carpenteria metallica ad arco a scavalco del lago, di luce di circa 80 metri.

I recenti fatti di Genova fanno comprendere che è necessario progettare le infrastrutture pensando, oltre alla fase puramente realizzativa, anche al successivo monitoraggio, alla sua gestione e manutenzione, alla sua robustezza e resilienza. Il Protocollo Envision può essere una utile guida per la gestione di questi aspetti?
Assolutamente sì. É infatti prerogativa del protocollo Envision, oltre che facilitare il processo approvativo della progettazione mediante il confronto con il territorio e tutte le parti interessate, quello di aumentare la durata dell’opera, di migliorarne l’adattamento ai cambiamenti climatici e di prevedere, fin dal suo concepimento, il ciclo di vita sostenibile delle sue parti, mediante l’individuazione di costi manutentivi con tempi di intervento predeterminati, inferiori a quelli discendenti da una mancanza di programmazione della manutenzione dell’opera.

Ritenete che il Protocollo Envision possa giocare un ruolo importante nella gestione dei rapporti con le comunità locali, così da limitare i fenomeni di rifiuto e anzi individuare le opportunità a favore della loro crescita e sviluppo di questi aspetti?
Anche su questo aspetto, come già accennato precedentemente, il protocollo Envision può risultare molto utile per far capire ed accettare un’opera alle comunità coinvolte, specialmente per quanto riguarda opere di “ rete” come, ad esempio, le strade che incidono il territorio, mutandolo. L’utilizzo di questo protocollo dà inoltre maggior credito alla Stazione Appaltante che lo applica fin già dal suo livello di credito di soglia, valorizzando il progetto e aumentando la credibilità dei suoi contenuti, a fronte di una valutazione fatta da un valutatore terzo che segue propri criteri indipendenti.

Dopo questa prima esperienza, ritenete che il Protocollo Envision possa diventare uno standard per la progettazione e realizzazione delle opere future di Friuli Venezia Giulia Strade?
Sicuramente. Facendo riferimento al mondo dei lavori pubblici in cui opera FVG Strade, l’aver inserito tra i criteri valutativi la preferenza per l’applicazione del protocollo Envision nell’ambito dell’offerta migliorativa è stato positivamente declinato da 2 concorrenti su 10 che hanno partecipato al tender. Ritengo comunque che la migliore applicazione del protocollo Envision sia quella che vede l’utilizzo di tale metodica fin dal primo livello progettuale previsto dalla normativa dei lavori pubblici, così da valorizzare la progettazione e quindi la realizzazione dell’opera.

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