ICMQ telecomandata al tempo del corona virus
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato possibile gestire tutta l’operatività di ICMQ, mantenendo la business continuity, stando tutti nelle proprie case! È una sensazione strana, che però sta diventando quasi abituale man mano che passa il tempo. I primi giorni sono stati pervasi da una costante tensione. È come quando, da bambino, ti regalano la macchinina radiocomandata e incominci a farle fare i primi movimenti: hai una incredibile paura di andare a sbattere. Poi vedi che, tutto sommato, riesci a gestirla e, mano a mano che la utilizzi, ti accorgi che acquisti dimestichezza. E così è anche nella attuale gestione di ICMQ in videoconferenza.
Dall’inizio di marzo avevamo capito che la situazione sarebbe peggiorata e allora tutta la struttura, con uno sforzo non comune e con molta professionalità, nell’arco di una settimana, ha fatto in modo di modificare processi, redigere nuove procedure, acquistare strumenti software, fare formazione ai colleghi e a tutti gli auditor, cosicché da poter operare completamente da remoto a partire dallo scorso 13 marzo. Successivamente, facendo tesoro delle esperienze fatte, ulteriori modifiche e miglioramenti alle procedure di audit e di organizzazione del lavoro hanno contribuito a efficientare i processi. Crediamo che ora si sia raggiunto un buon livello di prestazione dei servizi erogati, anche e soprattutto per poter supportare i nostri clienti in questo difficile momento.
È in questi frangenti che si comprende quanto vale un gruppo, quanto l’affiatamento, il senso di responsabilità e il valore delle singole persone siano fondamentali per “non andare a sbattere”. Questo ci deve riempire di orgoglio.
E le parole del Presidente Dassori che ha inviato a tutto il personale rendono bene l’idea dei valori che ci accomunano.
“So della rapida trasformazione del vostro lavoro, che viene ora sviluppato presso le rispettive
abitazioni, e dobbiamo certamente ringraziare le tecnologie se l’improvviso disgregarsi di
una comunità operosa è stato “agilmente” superato.
Ma, ne sono convinto, le tecnologie non basterebbero se davanti ai PC non ci fossero donne e
uomini fortemente motivati, persone che, al di là della propria storia e del loro quotidiano,
sono accomunate da un senso del lavoro che supera il semplice fine del rispondere, ancorché
con serietà e perizia, a doveri aziendali.
È mia convinzione che siano le persone a fare ogni cosa; la struttura e l’organizzazione,
pur nella loro importanza, arrivano sempre dopo, come frutto dell’impegno e delle peculiarità
dei singoli.
Quello che oggi possiamo fare è dimostrare ancor di più, innanzitutto a noi stessi, la
condivisione del carattere costitutivo di ICMQ che, quasi trent’anni fa, fu il prodotto di
persone di buona volontà che, semplicemente, misero in comune una nuova idea del fare.
Intorno a questa idea si è percorsa tanta strada e tanta ancora si percorrerà; ICMQ deve il
suo passato, e dovrà il suo futuro, alle stupende persone che, ai vari livelli, si sono riconosciute
e si riconosceranno in questa idea.”