Prassi di Riferimento UNI per gli addetti alla manutenzione predittiva degli impianti di climatizzazione
Dal 2008 ICMQ propone al mercato uno schema di certificazione rivolto ad addetti che svolgono compiti specialistici nel settore dell’impiantistica, rilasciato con riferimento all’accordo del 5 ottobre 2006 sancito dalla conferenza permanente Stato Regioni sul documento “Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” che si applica a tutti gli impianti di trattamento dell'aria che sono a servizio di ambienti di lavoro chiusi, destinati a garantire il benessere termo-igrometrico degli occupanti, il ricircolo e la qualità dell'aria. Tale documento integra le indicazioni delle leggi regionali, delle linee guida nazionali e delle norme tecniche in materia, fornendo al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione.
Finora la certificazione di questa figura professionale è stata rilasciata in conformità allo schema di ICMQ sviluppato con la fattiva collaborazione di AiCARR, associazione di rilievo nel settore degli impianti di climatizzazione e proseguita fino ad oggi con un discreto interesse. Con le recenti disposizioni legate all’emergenza sanitaria però, la richiesta di personale competente nell’igiene degli impianti, potenziali diffusori di fonti virali e batteriologiche, si è presentato in modo rilevante richiedendo competenze specifiche agli addetti che intervengono su questa tipologia di impianti, soprattutto in ambito sanitario.
Occorre fare una doverosa precisazione fra la certificazione degli addetti che operano su impianti di climatizzazione con la certificazione di cui al DPR 146/2018 (“frigoristi”) e gli addetti di cui alle Linee Guida: i primi possiedono competenze specifiche nella gestione degli impianti che permettono loro di evitare dispersioni di gas fluorurati a effetto serra nell’ambiente, i secondi hanno invece competenze volte a tutelare la salute delle persone.
È quindi chiaro che le competenze delle due figure professionali sono nettamente distinte.
Per fornire al mercato un metodo di qualifica degli operatori, ICMQ, mettendo a disposizione il proprio schema di certificazione che utilizza da oltre un decennio, ha proposto a UNI l’avvio di un Gruppo di Lavoro per la redazione di una Prassi di Riferimento che definisca le competenze degli operatori, i requisiti di accesso al processo di certificazione, i criteri e le modalità di esame nonché le modalità di mantenimento e rinnovo del certificato. Da rilevare che la PdR include un allegato dedicato ai requisiti formativi minimi per accedere all’esame di certificazione e ciò permette di strutturare un percorso formativo coerente con quanto richiesto dalle Linee Guida, con precise indicazioni sui docenti e sulle durate.
Conclusi i lavori dell’UNI e il periodo di inchiesta pubblica, si attende la pubblicazione della PdR.