News

Con ATE più informazione e formazione

Intervista a Gianpiero Montalti, Presidente ATE – Associazione Tecnologi per l’Edilizia.

ATE, l’Associazione tecnologi per l’edilizia, è entrato nella compagine societaria di ICMQ come Socio Aggregato dal 2000, condividendone i principi costitutivi. Sostenibilità, digitalizzazione ed economia circolare sono temi centrali di sviluppo, nei prossimi anni, del settore delle costruzioni: dalla progettazione ai prodotti, dalla costruzione alla messa in opera, uso e dismissione. Qual è il punto di vista dell’Associazione rispetto ai cambiamenti in atto nella progettazione?
Un modello di crescita economica lungimirante deve necessariamente considerare la sostenibilità come uno dei fattori di sviluppo condiviso. La sostenibilità - nella sua triplice declinazione ambientale, sociale ed economica - è un tema strategico. Adottare modelli di business e di governance sostenibili è una scelta che deve essere legata alla sopravvivenza del genere umano e del nostro pianeta e non più alle vecchie logiche del “solo” profitto.
Per quanto riguarda i cambiamenti in atto nella progettazione, l’esperienza fatta presso decine di operatori, di tutte le dimensioni, ha evidenziato la necessità di dare un maggior impulso in quanto i risultati non sono ancora assolutamente soddisfacenti. I cambiamenti di metodo e di strumenti vanno molto a rilento anche perché gran parte dei progetti non affronta in modo consapevole e non sviluppa adeguatamente i principi della sostenibilità.
Questo dipende da moltissimi fattori: dalla lentezza della politica di avviare politiche di sensibilizzazione, formazione ed incentivi che possano avviare tale processo. In aggiunta a ciò c’è da tenere in considerazione l’eccessiva burocrazia, la poca preparazione su questi temi di gran parte delle amministrazioni locali unita forse a una certa resistenza al cambiamento. Resistenza al cambiamento che in verità deriva da regole in alcune parti ancora poco chiare e poco condivise tra i diversi attori del processo (normatori, progettisti, costruttori, committenti, controllori).

Sono sempre più richiesti dalle stazioni appaltanti, dalle grandi committenze pubbliche e private, dai progettisti stessi, ad esempio, strumenti che possano oggettivare e misurare gli impatti ambientali dei prodotti, come ad esempio la dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) e protocolli come Envision per le infrastrutture o Leed per gli edifici, quali evidenze obiettive della progettazione sostenibile delle opere. Quali sono le strategie e le politiche che ATE adotta o intende adottare verso questi temi?
Occorre tenere presente che gli scopi e le finalità fondanti di ATE sono essenzialmente legate alle tecnologie applicate all’edilizia a supporto dello sviluppo dell’ingegneria strutturale anche se da sempre guardiamo con attenzione tutti gli aspetti di interesse dei professionisti organizzando formazione ed informazione sui più disparati argomenti.
Negli ultimi anni abbiamo dato spazio ad alcuni argomenti come l’adozione del BIM, i CAM, l’utilizzo di cls con aggregati riciclati, etc.
Nel nostro primo seminario sui CAM e sul protocollo LEED, ci siamo avvalsi dei massimi esperti nazionali in materia e devo dire che l’interesse ed il gradimento dei partecipanti è stato notevole. Nell’anno 2020 avevamo organizzato un vero e proprio Corso di circa 40 ore su tali aspetti, ma purtroppo il lock-down ci ha costretto a sospenderlo ed a riprogrammare tempi e modalità per l’erogazione della formazione. Uno degli obiettivi di ATE per l’anno 2022 è sicuramente quello di riprendere a trattare anche tali argomenti.
In ogni caso la sensazione è che l’impegno ed i costi per attuare strategie di progettazione “sostenibili” siano ancora eccessivi rispetto ai vantaggi ed ai ritorni sia per l’investitore che per progettisti ed imprese. Lo scenario attuale ci fa capire che c’è ancora molto lavoro da fare. E’ però certo che dobbiamo tutti, politica, istituzioni, committenti, progettisti, etc. muoverci in questa direzione per sostenere un cambio di rotta. ATE su questo argomento riproporrà eventi sul tema della sostenibilità, partendo dall’analisi critica della norma e dalle linee guida in vigore per arrivare, attraverso un confronto tra le parti coinvolte, alla definizione degli obiettivi strategici raggiungibili in modo corretto e misurabili: un lavoro veramente impegnativo. Cosa ben diversa da quella di prescrivere semplicemente prodotti “certificati” green.

Leggi l'intervista su ICMQ Notizie n. 104

indietro

Condividi

ICMQ è organismo di certificazione di terza parte accreditato da Accredia e specializzato nel settore dell’edilizia e delle costruzioni.