Dalla qualità alla sostenibilità: un libro per i 35 anni di ICMQ
La storia del settore delle costruzioni dagli anni ’80 a oggi: è questo il tema del nuovo libro di Alfredo Martini, intitolato "Dalla qualità alla sostenibilità – Il contributo di ICMQ alla qualificazione delle costruzioni”, edito da Donzelli Editore.
Martini, segretario generale di Ais (Associazione italiana per la sostenibilità delle infrastrutture), dal 1976 svolge attività di ricerca storica, giornalistica e di relazioni esterne. È autore di numerose monografie e saggi oltre a diversi articoli pubblicati su quotidiani, periodici e riviste specializzate.
A fare da sfondo nel volume, una storia imprenditoriale italiana di successo: quella di ICMQ, uno dei primi organismi di certificazione a operare nel campo delle costruzioni e dell'edilizia, fondato nel 1988 e attivo dal 1990 come istituto di certificazione indipendente.
Il saggio non si limita a raccontare i fatti, bensì analizza l’evoluzione del settore a livello organizzativo, gestionale e qualitativo verso una logica di approccio di tipo industriale.
Proprio grazie a questa nuova spinta, alimentata anche dalle richieste di produttori e fornitori nell’ambito della prefabbricazione, si fa strada l’esigenza di un cambiamento radicale allo scopo di garantire maggiore qualità ed efficienza e consolidare il posizionamento su un mercato più selettivo, superando anche le sacche di resistenza di alcune PMI di settore.
In occasione della presentazione del libro a Milano, si sono tenute due tavole rotonde per raccontare ICMQ dagli albori ai giorni nostri e per fare il punto sul tema della sostenibilità collegata alla qualità. Un evento carbon neutral: il consumo di CO2 verrà infatti compensato da ICMQ contribuendo a un progetto di energia rinnovabile in India, un parco eolico che permette il recupero di CO2.
La rivoluzione dell’edilizia in 35 anni di storia
Il libro, ricorda il presidente di ICMQ Lorenzo Orsenigo, autore della prefazione, “nasce nell’estate del 2022 in occasione dell’avvio del percorso verso la costituzione di società benefit. Una scelta che ha comportato la definizione di quegli aspetti di beneficio comune, da inserire nello statuto, partendo dai nostri valori, dalle nostre attitudini e dal nostro modo di operare e quindi inevitabilmente dalla nostra storia. Una storia da cui far emergere come l’evoluzione di ICMQ fosse stata ispirata a una rigorosa coerenza. Mi piace sottolineare come dalla ricostruzione degli eventi e della loro relazione con i diversi contesti emerga la crescita di attenzione, che si riscontra negli ultimi anni nel settore delle costruzioni, ai temi della sostenibilità, della qualificazione dei diversi operatori e della filiera e in cui ICMQ ha svolto una funzione di «apripista», assumendo oggi un ruolo di leadership per quanto riguarda la valutazione e la certificazione. Grazie ad Alfredo Martini che è riuscito a creare un volume davvero interessante e mai noioso, utile per gli addetti ai lavori”.
Alfredo Martini spiega il perché di questo saggio: “Il libro parte da una domanda: come mai ICMQ oggi ha un ruolo così centrale nel mondo delle costruzioni? Abbiamo provato a riflettere sul passato di ICMQ e a ricostruire le tappe che lo hanno portato fino a qui. Ed è proprio leggendo questa storia che si intuisce la forte connessione tra la qualità e la sostenibilità in edilizia”.
Il sentiero tracciato dall’autore segue i vari cicli delle costruzioni, dal post Tangentopoli al boom edilizio di fine anni ‘90, fino ad arrivare alla crisi finanziaria del 2008 con la brusca frenata dell’economia mondiale.
Il processo di avanzamento della qualità non si è fermato nemmeno in quegli anni bui: arriva il riconoscimento anche normativo delle certificazioni, che diventano strumenti centrali nel processo produttivo. Dalla crisi emerge un nuovo mercato e con esso l’affermarsi di nuovi paradigmi di riferimento, tra i quali con un ruolo rilevante la sostenibilità, poste al centro dell’attenzione del mondo a partire dal protocollo di Kyoto, che aveva introdotto tematiche oggi più che mai rilevanti come l’attenzione all’ambiente e la lotta contro il cambiamento climatico. Azioni concrete come il risparmio e l’efficientamento energetico, la costruzione delle case secondo i criteri di contenimento dei consumi energetici, l’utilizzo di fonti rinnovabili carbon free, iniziano a fare breccia nella mentalità imprenditoriale e a trovare sempre più spazio nelle normative europee e mondiali.
La certificazione energetica negli appartamenti assume un ruolo primario. ICMQ decide tuttavia di non giocare questa partita per intero, diventando referente soltanto per le committenze più importanti. Nel frattempo, l’istituto è tra i fondatori del Green Building Council (GBC) e lancia i brand di certificazione ICMQ ECO e Make It Sustainable, introducendo il concetto di criterio premiante per l’azienda che certifica la qualità di un cantiere, un prodotto o un servizio in ottica sostenibile.
La fine della crisi coincide con una sempre maggiore diffusione di una cultura della sostenibilità e della sensibilizzazione dell’edilizia verso il tema.
Cambiano i modelli imprenditoriali e il modo di progettare un’opera edile: se l’impiantistica era precedentemente considerata come una componente secondaria dell’edificio, ora diventa il fulcro del progetto e l’involucro un accessorio spesso funzionale alla soluzione tecnica scelta.
ICMQ un passo avanti a tutti
In questo periodo di grandi cambiamenti, ICMQ, grazie anche a un’attenta osservazione di ciò che accade all’estero, gioca d’anticipo su tre campi importantissimi: la digitalizzazione, i protocolli di sostenibilità delle infrastrutture e la battaglia per la terzietà dei valutatori.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, l’istituto è il primo a sposare la metodologia BIM e a costruire schemi di qualificazione per gli operatori a cui legare anche la qualificazione dell’organizzazione in logica BIM. Il concetto di sostenibilità delle infrastrutture viene introdotto attraverso l’importazione dagli USA del protocollo Envision. Infine, la terzietà, intesa come indipendenza del soggetto certificatori viene riaffermata come condizione indispensabile in qualunque processo di validazione e di verifica. L’ultima frontiera è quella degli ESG: la logica di ICMQ è ancora una volta quella di costruire schemi e soluzioni “proprietari” per poi metterli a disposizione di tutti ed essere normati, mantenendo sempre quel ruolo di precursore che ha rafforzato la reputazione dell’istituto, da tempo riconosciuto come un’organizzazione affidabile e trasparente.
Il libro sarà utile a tutti i player del mondo delle costruzioni per stimolare una riflessione di sintesi su ciò che è successo negli anni e valutare con la massima attenzione come la certificazione di parte terza sia uno strumento essenziale per questo mercato. Il volume di Alfredo Martini è quindi rivolto ai professionisti, ai tecnici ma anche agli studenti universitari, per avere un quadro aggiornato del mondo del lavoro di domani.
Gli amici di ICMQ: il futuro connesso con il passato
Nel corso della presentazione del libro si sono avvicendati numerosi ospiti tutti importanti per l’evoluzione di ICMQ.
Marco Borroni, presidente di Concrete Europe, illustra molto bene la connessione tra qualità e sostenibilità: “La qualità era inizialmente considerata uno strumento di eccellenza. Ora con il tema della sostenibilità, o hai qualità o non esisti. Il mondo continua a costruire in calcestruzzo, ma molto meno e in modo diverso, rispettando criteri più stringenti. Il concetto di qualità ha traghettato le industrie verso un livello superiore e si rende più che mai necessaria la misurazione della sostenibilità”.
Stefano Susani, amministratore delegato di Amplia, società controllata del Gruppo Autostrade per l'Italia si sofferma sui meriti di ICMQ: “Quando fu lanciato Envision negli USA, l’Italia con ICMQ fu la prima a interessarsi e a porsi come paese di riferimento in Europa”.
Piero Torretta, former president UNI, pone l’attenzione sugli aspetti normativi: “Tutto ciò che è soggetto a certificazione di terzi deve essere comparabile. La sostenibilità deve essere approcciata rispettando tutte le norme, come fa ICMQ”.
Piero Petrucco, neopresidente eletto FIEC, reduce da un incontro con i vertici europei, fa il punto della situazione: “La direzione green presa in Europa è ineludibile e senza ritorno. I temi della sostenibilità e della digitalizzazione sono connessi: è una tematica affascinante che avrà una profonda influenza sulle imprese nei prossimi anni. ICMQ divenuta società benefit è un segnale importante di come si può declinare la parola “sostenibilità” per darle sempre attualità”.
Presenti anche personaggi che hanno fatto la storia dell’istituto fin dalla sua fondazione: da un emozionatissimo Enrico Dassori (autore della postfazione) ad Alberto Dal Lago, da Marcello Lavizzari a Giorgio Sabelli. Tutti d’accordo su quanto ICMQ, in assenza di normative precedenti, abbia modificato in maniera radicale - insieme con Assobeton - il panorama della qualità edilizia degli ultimi 35 anni.
Giorgio Sabelli chiude con un monito legato proprio al grande tema del libro: “È necessario agganciare il futuro al passato per capire dove ICMQ potrà approdare”.