Aggiornamenti dalla BIM Community
Novità internazionali, sensoristica, data management e intelligenza artificiale tra i temi dei webinar dell’estate 2023.
Sempre più BIM, non solo BIM; volendo trovare uno slogan per sintetizzare la linea editoriale della BIM community, quella appena proposta potrebbe essere una formula per riassumere, se non i contenuti, almeno i propositi di massima che hanno caratterizzato le iniziative del 1° semestre 2023.
Nel dar seguito a quelli che erano gli obbiettivi annunciati sin dall’inizio del 2022, infatti, nella BIM community di ICMQ (che ha traguardato i 1200 iscritti) viene data sempre più priorità non solo al BIM, declinato nelle sue verticalizzazioni tematiche (vedi ad es. il BIM per le infrastrutture lineari, in gergo oramai noto come Infra-BIM), ma anche a tutto ciò che sta plasmando e definendo i contorni della digitalizzazione del settore delle costruzioni (Data management, digital twin, monitoraggio da remoto etc.), di cui il BIM è destinato a diventare sempre di più il necessario ed imprescindibile presupposto tecnologico, più ancora che uno strumento a supporto.
Scopo e desiderio di ICMQ sono stati sin dall’inizio, d’altra parte, quelli di offrire ai protagonisti della BIM community (ovvero professionisti e tecnici già esperti di BIM e dalle competenze certificate) uno spazio virtuale di aggiornamento, confronto e contaminazione con altri esperti di settore, in cui allargare la visione a tutte le diverse dimensioni dell’innovazione tecnologica che stanno rapidamente trasformando i flussi di lavoro nel mondo delle costruzioni, sia nei servizi che nel ciclo produttivo.
Nei mesi di luglio e agosto, in particolare, sono stati organizzati due nuovi webinar (che, va ricordato, sono validi ai fini dell’ottenimento dei crediti utili al mantenimento della certificazione) focalizzati in particolare sulle novità e tendenze in atto a livello internazionale, in fatto di strumenti software BIM based e sull’applicazione di altre tecnologie di estrema attualità (quali bridge management system, Structural health monitoring e Artificial Intelligence) applicate al settore dei ponti, in un quadro di interoperabilità con i software BIM.
I due webinar, a cui si sono registrati complessivamente oltre 300 professionisti della community, hanno avuto come relatori rappresentanti di primo piano del settore software, dell’Università e della ricerca, della consulenza tecnologica alle aziende nel settore dell’intelligenza artificiale.
Il primo appuntamento (di venerdì 28 aprile), intitolato “BIM International – cartoline dall’Europa”, dal taglio più divulgativo, ha fornito una panoramica sullo stato dell’arte europeo dello sviluppo dei software BIM-based e della ricerca applicata, filtrata dall’occhio critico di chi da anni è coinvolto attivamente nelle principali manifestazioni fieristiche e scientifiche di settore (ing. Mauro Coletto di Sierrasoft e ing. Paolo Segala di CSP FEA). L’attenzione si è concentrata in particolare sulle manifestazioni del BIM World di Parigi e Monaco, del BIM International summit di Roma e dell’Infra BIM Open di Tamper, e ha restituito la fotografia di un settore che sta vivendo un momento di davvero grande fermento, caratterizzato dall’affacciarsi di numerose nuove aziende che, con l’offerta di soluzioni innovative BIM based e BIM compatibili (CDE decentralizzati basati su blockchain, strumenti per ispezioni virtuali e monitoraggio da remoto delle operations di cantiere) stanno finalmente movimentando un mercato fino a pochi anni fa concentrato sull’offerta delle principali software house internazionali. A guidare questo trend vi sono ancora i Paesi Scandinavi, in cui è in atto una vivace evoluzione di soluzioni e prodotti taylor made che non si limitano alla semplice modellazione ma allargano il campo della digitalizzazione a tutti i workflows dei processi costruttivi e gestionali, integrati con servizi quali piattaforme collaborative per la gestione dei dati.
Il 20 luglio, prima della pausa estiva, si è tenuto il secondo webinar, molto più centrato invece sulla parte tecnologica riguardante il progetto di ponti, la gestione e l’analisi dei dati nell’ambito del monitoraggio e l’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale ai fini della pianificazione di una strategia di manutenzione predittiva.
L’evento, la cui registrazione resta disponibile in piattaforma anche per chi non ha avuto la possibilità di seguire la diretta, ha ospitato le relazioni dell’ing. Rodrigo Bortolini, che si è focalizzato sugli aspetti di interoperabilità tra sistemi per lo Strucural health Monitoring (SHM) e sulle piattaforme BIM based per il bridge management system (BMS), del prof. Guido Camata dell’università di Pescara, che ha illustrato una specifica tipologia di applicazione dello SHM, abbinata a tecniche di intelligenza artificiale, per il monitoraggio e manutenzione dei ponti, ed infine dell’ing. Gabriele Minucci, fondatore e titolare di GMSC consulting, che ha fatto luce sui principali modelli utilizzati ai fini della manutenzione predittiva, evidenziando i principali concetti da tenere in conto nell’approcciare tecniche che vengono spesso semplicisticamente ricondotte all’acronimo di AI ma che invece differiscono sostanzialmente e presentano rispettivi punti di forza e criticità.
Le ultime due relazioni citate, ovvero quelle del prof. Camata e dell’ing. Minucci, di cui i limiti di un articolo non consentono una sintesi, nemmeno estrema, hanno evidenziato in modo particolare due aspetti, relativi al tema della raccolta e gestione dei dati e alle diverse tecniche AI, su cui è indispensabile sviluppare accurate ed approfondite valutazioni preliminarmente alla scelta di un modello per la manutenzione predittiva di una struttura, e cioè
- Il tema, innanzitutto, della qualità dei dati da raccogliere e da analizzare, su cui adattare il digital twin nel caso, in particolare, di utilizzo di metodi cosiddetti “supervisionati”;
- I temi della validazione dei dati (ovvero della continua verifica sulla tipologia dei dati raccolti, che deve mantenersi conforme a quella su cui il modello di machine learning è stato addestrato) e quello dell’architettura software (che va considerata importante alla stessa stregua dell’accuratezza del modello), fattori concorrenti nel disegnare l’ecosistema di un modello di machine learning, le cui prestazioni dipendono, in ultima sintesi, dal grado di affidabilità di un sistema, al quale l’algoritmo contribuisce solo per una parte.
L’ampia, ed oramai consueta, partecipazione ai webinar e ai sondaggi proposti in chiusura, ha infine confermato come il tema del BIM applicato al life cycle management delle strutture (ed infrastrutture) sia fra quelli di maggior interesse per molti professionisti della BIM Community: feedback che impegna il comitato editoriale a proseguire nella pianificazione di nuovi eventi volti ad approfondire con ancora maggior verticalità l’argomento.
- I contenuti multimediali di tutti webinar della BIM Community restano consultabili per tutti i membri della community, in piattaforma, all’interno del gruppo “Webinar”
- Per richiedere l’iscrizione, scrivere a bimcommunity@icmq.org allegando il proprio certificato)