Verifica Area Campus di Bologna
Negli scorsi mesi, ICMQ S.p.A. Società Benefit, ha condotto la verifica del progetto esecutivo per la nuova sede del Dipartimento di Psicologia e degli uffici amministrativi dell’Area di Campus di Cesena, un'importante iniziativa voluta dall'Università di Bologna. Questa verifica, eseguita ai sensi dell’art. 42 del D. Lgs. 36/2023, ha incluso anche l'esame degli elaborati sviluppati in modalità BIM. Grazie a questo impegno e alla sinergica collaborazione con la Committenza e il Gruppo di Progettazione, è stato possibile ottenere un parere favorevole per la validazione del progetto.
Abbiamo intervistato il Dott. Ing. Enrico Benagli, Responsabile Unico del Procedimento, e il geom. Ivan Nisi, progettista definivo e referente B.I.M. per il processo edilizio.
In questa intervista, verranno approfonditi i dettagli di questo significativo progetto e il ruolo svolto da ICMQ durante il processo di verifica e validazione.
L’Università di Bologna ha avviato un importante progetto per la realizzazione della nuova sede destinata alle esigenze del Dipartimento di Psicologia e degli uffici amministrativi dell’Area di Campus di Cesena. Come è nata questa necessità e quali sono i vantaggi che pensate di ottenere da questo progetto, in termini efficienza e di valore per la comunità?
Il progetto di costruzione della nuova sede del Dipartimento di Psicologia e della Amministrazione dell’Area di Campus Cesena costituisce il completamento del Campus di Cesena nella area ex Zuccherificio che ha visto nell’ultimo ventennio l’attuarsi del Piano di Recupero Urbano (PRU) promosso dal Comune di Cesena il M.I.T. e a cui l’Alma Mater Studiorum –Università di Bologna ha partecipato mediante un accordo di programma con il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) ed il Comune di Cesena che ha portato alla realizzazione della nuova sede di Ingegneria e Architettura inaugurata nell’ottobre 2018 ed alla realizzazione della nuova residenza per studenti e polo bibliotecario, completata nel dicembre 2020, finanziata con il bando della Legge n. 338/2000, di cui al DM MIUR 7 agosto 2012.
L’intera area oggetto del Piano Particolareggiato di zona è caratterizzata da realizzazioni di edifici ad uso residenziale e commerciale sull’impronta architettonica impartita dal progetto urbanistico dello Studio Gregotti International che viene mantenuta in tutto il comparto.
La nuova sede del Dipartimento di Psicologia e della Amministrazione dell’Area di Campus Cesena è quindi totalmente confacente ai programmi di sviluppo dell’Università nella città di Cesena: l’intervento, infatti, si pone come obiettivo la costruzione di un edificio nell’area antistante all’insediamento della nuova sede di Ingegneria e Architettura, oggi in piena funzionalità.
La sede nasce nella medesima unità di intervento nella quale è sorta la nuova residenza per studenti e Biblioteca centrale del campus di Cesena.
Il progetto di costruzione della nuova sede del Dipartimento di Psicologia e della Amministrazione dell’Area di Campus Cesena è stato sviluppato in maniera unitaria con la decisione di attuare l’esecuzione per stralci maturata successivamente al completamento della progettazione definitiva, indotta dalla constatazione che i recenti aumenti dei prezzi delle materie prime e conseguentemente dei prodotti e delle lavorazioni unitamente all’aggiornamento dei prezziari hanno generato un tale incremento del quadro economico dell’intera opera da non consentire che questa venisse appaltata per intero.
Il primo stralcio coincidente con la parte di fabbricato che fronteggia piazza L. Sciascia, corrispondente all’unità strutturale 1 avente un livello interrato e tre livelli fuori terra destinati ad ospitare aule didattiche, laboratori, segreteria studenti, uffici dell’amministrazione di Campus e studi docenti, può considerarsi strategico per l’Ateneo in quanto il suo completamento consentirà la dismissione delle attuali sedi non di proprietà, inoltre consentirà una più comoda collocazione di spazi a servizio degli studenti oggi ospitati presso un Palazzo in centro storico anch’esso non di proprietà dell’Università.
L’intero progetto è stato sviluppato anche in BIM, attraverso la creazione di modelli informativi.
Quale valore aggiunto pensate possa dare al progetto?
La trasformazione digitale apporta un profondo cambiamento del metodo di lavoro e di organizzazione. Vengono abbandonate le modalità con le quali viene tradizionalmente concepito il processo edilizio. Si passa all’uso di strumenti evoluti, che si rapportano tramite relazioni informative interoperabili.
L’implementazione del processo di modellazione informativa ha rappresentato uno dei principali vettori di transizione verso i processi digitali nelle Opere Pubbliche che l’Università di Bologna sta implementando nei programmi di realizzazione degli interventi edilizi.
L’uso del modello in questo caso. oltre a tutti i vantaggi specifici di un metodo innovativo, e con enormi vantaggi in termini di controllo, raccolta dati, e automatizzazione dei processi, ha permesso la generazione automatica di computi metrici estimativi dai modelli, attraverso dei plugin con dei template impostati dal team di progetto. Tale template è stato pensato come strumento di supporto, da personalizzare in base alla natura del singolo progetto. Questa attività fin dalla progettazione definitiva svolta da tecnici interni all’Università, ha permesso di ottenere dati più accurati in tempi molto più ristretti rispetto alle modalità di computazione tradizionali. Le quantità utili per il computo, relative a ciascun oggetto sono ricavate direttamente dal modello informativo.
Indirettamente, questo flusso di lavoro permetterà di controllare la correttezza delle informazioni presenti nei modelli BIM.
Uno degli obiettivi del processo BIM è quello di utilizzare i modelli informativi come strumenti di gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare. In ottica di Sostenibilità ambientale, l’utilizzo dei modelli potrà favorire il monitoraggio ambientale ed energetico degli immobili, i processi di decision making sui futuri interventi e l’adozione di strumenti di life cycle assessment.
Cosa vi ha portato a scegliere ICMQ come partner per la validazione del progetto? La verifica della progettazione in corso d’opera ha portato dei benefici alla stazione appaltante e al team di progettazione?
Dovendo procedere con un’indagine di mercato tra operatori economici che operano nei servizi di verifica della progettazione, si è ritenuto di coinvolgere ICMQ per le note referenze che da sempre vengono dimostrate in termini di qualità, professionalità e rispetto rigoroso delle tempistiche dei servizi svolti.
Sicuramente il processo di verifica in corso d’opera, ha permesso a questa stazione appaltante di seguire un iter di controllo più efficiente, rendendo il controllo del procedimento più lineare e spedito, raggiungendo l’obbiettivo di ottenere l’esito della verifica in tempi ragionevolmente più ridotti.