La norma UNI 11925, definisce i requisiti e le competenze degli operatori dei servizi ausiliari alla sicurezza, ossia gli addetti di imprese incaricate della gestione del patrimonio di una organizzazione al fine di assicurarne i requisiti di fruibilità, disponibilità, funzionalità. Il compito principale di tali operatori è quello di contribuire alla realizzazione e alla gestione del processo di sicurezza adottato per la salvaguardia del patrimonio e l’assistenza delle persone, prestando la propria opera in tutti quegli ambiti non espressamente regolamentati e senza interferire con l’operato di organi pubblici o privati a cui la legge conferisce compiti di tutela della proprietà e delle persone ovvero dei presenti. Il ruolo degli operatori dei servizi ausiliari alla sicurezza si articola in tre profili: Assistente, Coordinatore e Responsabile. Per l’accesso all’esame, oltre all’esperienza, è richiesta la partecipazione e superamento di un corso di formazione specialistica in materia di servizi ausiliari alla sicurezza, della durata di 60 h per il Responsabile e di 30 h per Assistente e Coordinatore. Tuttavia, esistono già figure che sono in possesso dei requisiti di accesso all’esame di certificazione in termini di formazione (addetti ai servizi di controllo, steward per gli stadi, chi ha già fatto un percorso formativo nelle forze dell’ordine, professionisti della security). La norma salvaguarda quindi i percorsi formativi erogati secondo le disposizioni di cui ai DM Interno 01.10.2010 n. 269 e s.m.i., DM Interno 06.10.2009 e s.m.i., DM Interno 08.08.2007 e s.m.i. e di altri corsi erogati nell’ambito della formazione e dell’addestramento per addetti delle forze dell’ordine e forze armate, oltre a quelli in conformità alla norma UNI 10459.
L’esame ha lo scopo di verificare le competenze del Professionista. Il numero e tipologia delle prove variano in base al profilo: per Assistente e Coordinatore è prevista una prova scritta con domande a risposta chiusa ed una prova orale mentre per il Responsabile, alle prove precedenti, con complessità adeguata al profilo, si aggiunge anche un caso studio.
La certificazione è un processo virtuoso che non si esaurisce con l’esame; garantisce che sia mantenuto, nel tempo, un adeguato livello di competenza da parte del professionista.
La certificazione ha una durata di 5 anni. Ogni anno, per il mantenimento delle competenze le persone certificate devono dimostrare di aver svolto o gestito attività nella professione specifica, di aver gestito correttamente eventuali reclami ricevuti da parte di clienti e assenza di contenziosi legali in corso relativi all’attività certificata e di aver partecipato ad attività di aggiornamento (almeno 6 h/ anno), coerenti con le conoscenze previste per la figura professionale certificata. Per il rinnovo è previsto un colloquio orale.
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ICMQ è accreditato da Accredia per certificare chi esercita professioni per le quali sono state pubblicate norme UNI di qualifica delle competenze.