La norma UNI 11926 identifica i servizi ausiliari alla sicurezza non regolamentati da norme cogenti e idonei ad assicurare le condizioni di fruibilità di beni materiali e immateriali di una organizzazione, da parte dei suoi utenti, nonché lavoratori e altre persone coinvolte: Portierato, Monitoraggio aree, Gestione dei flussi (ingresso e uscita di persone, veicoli, ecc.), Informazione, Controllo titoli in ingresso (ad esempio accesso al patrimonio per evitare intromissioni abusive), Accoglienza e assistenza. La UNI 11926 definisce, inoltre, i requisiti essenziali delle organizzazioni imprenditoriali che erogano tali servizi e fornisce, in più, criteri per un approccio metodologico oggettivo per erogare i servizi ausiliari alla sicurezza, proponendo un modello per la gestione e la l’erogazione di tali servizi, analizzandone gli ambiti strategico, tattico ed operativo. Si applica a tutte le organizzazioni imprenditoriali che erogano al mercato i servizi ausiliari alla sicurezza, quando tale attività è compresa nell’oggetto sociale. I servizi ausiliari alla sicurezza comprendono le attività specialistiche (qualificate) diverse da quelle riservate per legge allo Stato ovvero a soggetti muniti di autorizzazioni di polizia, svolte anche con l’ausilio di adeguati e consentiti supporti, che sono contraddistinte da azioni dirette finalizzate ad attivare, in caso di effettiva necessità, gli organi specificatamente preposti per la salvaguardia della tutela del patrimonio e dei suoi utenti (stakeholder). L’approccio metodologico per la produzione dei servizi ausiliari alla sicurezza considera 3 ambiti: Ambito Strategico (attività per la definizione dell’esigenza del committente e dei conseguenti obiettivi, nonché alla definizione delle risorse necessarie), Ambito Tattico (attività̀ per la pianificazione delle risorse e degli strumenti al fine di attuare l’erogazione dei servizi in modalità controllate per conseguire i risultati attesi) ed Ambito Operativo (attività di erogazione e controllo dei servizi, monitoraggio e misurazione, per mantenere o migliorare i risultati raggiunti).
La certificazione può essere richiesta da qualunque organizzazione di qualsiasi dimensione e forma giuridica il cui oggetto sociale o ambito di applicazione comprenda servizi ausiliari alla sicurezza, come definiti nella norma UNI 11926; ha una validità triennale e prevede un audit iniziale di certificazione e successive verifiche di sorveglianza annuale sino alla scadenza della certificazione per la quale è previsto un audit di rinnovo.
La certificazione volontaria, se perseguita ed applicata come strumento di crescita e inserita in un processo di miglioramento continuo che coinvolga tutta l’organizzazione interessata, può costituire un elemento di distinzione e di credibilità sul mercato.
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ICMQ è accreditato da Accredia per la verifica e convalida delle Epd e per la certificazione volontaria di una serie di prodotti per l’edilizia.